Si giocherà giovedì mattina, sul tavolo del Comitato portuale di Trieste, l’attesa partita per la concessione dello Scalo Legnami del porto triestino, un’area strategica attualmente sottoutilizzata, che tra magazzini e piazzali si estende per 148 mila metri quadrati.A contendersi lo Scalo, destinato a diventare un moderno terminal multipurpose, saranno due autentici titani dell’Alto Adriatico: da una parte la General cargo terminal spa, cordata italo-slovena guidata da Adria terminali (controllata da Luka Koper, società che gestisce il porto di Capodistria, diretto concorrente dello scalo triestino) e che vede tra i suoi soci anche due realtà giuliane di tutto rilievo come Pacorini (che detiene il 34% delle azioni) e Ocean (18%); dall’altra l’Agentimar srl, composta da 23 operatori marittimi del Friuli Venezia Giulia, tra cui spiccano alcuni nomi altisonanti che hanno fatto la storia della tradizione marittima triestina, come la Tripcovich srl, la Fratelli Cosulich e la Martinoli, ma anche importanti realtà moderne come l’Agemar, che cura i collegamenti fra il capoluogo giuliano e l’Albania e la Samer & co Shipping, che gestisce l’autostrada del mare Trieste-Turchia.

Entrambi i contendenti hanno presentato all’Autorità portuale un progetto che prevede la trasformazione dello Scalo Legnami in un moderno terminal merci varie: mentre la General Cargo terminal spa non ha rivelato i dettagli della proposta, l’Agentimar ha già annunciato investimenti per oltre 4 milioni di euro e un traffico annuale previsto di 450mila tonnellate di merci.

Per il Comitato portuale si prospetta quindi una decisione difficilissima e non priva di strascichi polemici. Ufficialmente la sfida dovrebbe giocarsi esclusivamente sul piano commerciale e tecnico, ma di fatto l’esito della riunione avrà inevitabili risvolti politici: la discesa in campo della slovena Luka Koper aveva infatti creato diversi malumori negli ambienti triestini, perplessità poi palesate da spedizionieri, terminalisti, ma anche da alcuni soggetti istituzionali locali, da un lato preoccupati per un progressivo “accerchiamento” di Trieste da parte della società slovena (che in passato aveva gestito in città anche il Terminal frutta e il Molo Settimo) e dall’altro indispettiti all’idea di concedere, seppur indirettamente, spazi alla concorrenza.

Ad avere l’arduo compito di operare e mettere la parola fine alla corsa per lo Scalo Legnami sarà il quindi Comitato portuale, presieduto dal numero uno dell’Authority triestina Claudio Boniciolli e affiancato, in qualità di vicepresidente, dal comandante della Capitaneria di porto ammiraglio Domenico Passaro. A sedersi attorno al tavolo, alle 10.30 di giovedì, ci saranno anche i rappresentanti delle categorie imprenditoriali, dei lavoratori e dei ministeri, il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, la presidente della Provincia di Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat, il sindaco di Muggia, Nerio Nesladek e il presidente della Camera di Commercio giuliana, Antonio Paoletti.

(Fonte – L’Avvisatore Marittimo 16/9/2008)