di Silvio Maranzana (da “Il Piccolo” 15/12/2008)

Firmati i patti societari, domani l’ok del Comitato portuale. Presidenza a Friulia con Luigi Glarey

I patti societari sono stati sottoscritti venerdì pomeriggio dinanzi al notaio e lo Scalo Legnami ha ora un unico pretendente: la General cargo terminal (Gct) originariamente composta da Pacorini e Ocean in cui è confluita anche l’ex cordata concorrente di Agentimar con 23 operatori marittimi della regione. Ora i due ex avversari hanno il 45 per cento di quote a testa. Nella seduta di domani, se non vi saranno colpi di scena al momento della votazione, il Comitato portuale affiderà in concessione per quindici anni a Gct quell’area da tempo sottoutilizzata che dovrà essere trasformata in un moderno Terminal merci varie.

Da quanto è trapelato, il presidente della società, almeno in una prima fase, sarà il dirigente della Friulia, la finanziaria della Regione, Luigi Glarey. La Friulia è entrata in Gct con il 10 per cento delle quote per svolgere un ruolo di garante dopo che, proprio su indicazione del Comitato portuale, era stato scelto l’assessore regionale alla mobilità Riccardo Riccardi, quale arbitro di una delle querelle che aveva aperto una fase molto movimentata per il porto di Trieste e che come si vede anche dalle polemiche sollevate dalle critiche all’Authority del deputato del Pd, Ettore Rosato, non si è affatto placata.

Anche la questione Scalo Legnami, prima di potersi concludere positivamente, ha dovuto lasciare sul terreno una vittima illustre: Luka Koper, il porto di Capodistria che si era presentato in società con Pacorini e Ocean all’interno della Gct di primissima formulazione. La società aveva come presidente l’ex direttore marittimo del Friuli Venezia Giulia e commissario dell’Autorità portuale, contrammiraglio Paolo Castellani. Era stata poi avanzata la candidatura concorrente di Agentimar, società formata da ventitré operatori marittimi del Friuli Venezia Giulia e presieduta da Giuseppe Fortini, rappresentante di una società storica, la Tripcovich. Agentimar era originariamente nata per entrare in Trieste terminal passeggeri al momento della privatizzazione di questa società che però non è ancora avvenuta.

Dopo le critiche da parte di alcuni versanti politici ed economici cittadini verso una presunta acquiescenza dell’Authority e del presidente Claudio Boniciolli nei confronti delle mire di Capodistria, Luka Koper aveva annunciato a sorpresa il proprio ritiro dalla gara per lo Scalo Legnami definendo non maturo il clima politico triestino per l’accettazione di partnership ecomiche italo-slovene. A quel punto restavano in lizza solamente Pacorini e Ocean da un lato e Agentimar dall’altro. Si sono aperte lunghe trattative per evitare contrapposizioni spinte all’estremo, e alla fine un accordo è stato siglato (Agentimar ha ora il 45 per cento della società e Friulia il 10 per cento) anche perché comunque i piani industriali delle due concorrenti si presentavano piuttosto equivalenti.

La concessione, se non vi saranno intoppi dell’ultimo momento, partirà già dal primo gennaio 2009. L’area in questione si estende su 148 mila metri quadrati di piazzali e magazzini e dispone di una banchina lunga 350 metri. Il piano industriale prevede 3 milioni di euro di investimenti per attrezzare il terminal, 80-100 addetti impiegati a regime, un traffico che già al primo anno dovrebbe raggiungere le 300 mila tonnellate di merci movimentate. Granito, metalli non ferrosi, legno e materie plastiche saranno alcuni dei principali traffici da sviluppare per contribuire a far decollare il settore delle merci varie, uno degli asset più deboli del porto di Trieste.

Un’occasione, questa dello Scalo Legnami, che dovrebbe anche risvegliare l’imprenditorialità degli operatori locali che adesso si ripropongono all’attenzione dell’Autorità portuale anche per gestire i Terminal passeggeri che dall’anno prossimo si ripresenteranno semideserti.

15 dicembre 2008