Ma a gestire il progetto sarà l’Authority con Trieste Servizi che prenderà in concessione per 21 anni l’area necessaria

di Riccardo Coretti, tratto da “Il Piccolo” 7 giugno 2012

Via le tettoie in amianto e spazio al fotovoltaico: allo Scalo Legnami arriverà un nuovo impianto sulle aree in concessione a General cargo terminal (Gct), che intanto fa registrare un buona crescita dei traffici.

Sarà Porto Trieste Servizi, la multiutility controllata dal’Autorità portuale, a ricoprire con pannelli fotovoltaici quasi 70mila metri quadrati di tettoie e magazzini, mentre Gct spa ridurrà gli investimenti descritti nel Piano industriale presentato nel 2008. Era di circa 6 milioni di euro infatti il valore degli interventi previsti per trasformare il layout dello Scalo Legnami, tra i quali la recinzione e messa in sicurezza delle aree, le opere di adeguamento stradale e ferroviario nonché quelle strutturali. Oltre naturalmente alla bonifica delle tettoie contenenti amianto, già oggetto di contenzioso tra Gct e Authority negli anni scorsi.

Alla fine del 2010, con una decisione ribadita un anno più tardi, Gct – società guidata dal Gruppo Gavio (42% attraverso Terminal Frutta Trieste) con Pacorini Metals (30%), gruppo Ocean (18%) e la finanziaria regionale Friulia (10%) – aveva scritto all’Authority segnalando il mutato scenario dei traffici, la relativa composizione merceologica e la volatilità della domanda. Per questo motivo la società – era stato scritto – non aveva più intenzione di demolire le tettoie, proponendo la realizzazione di un impianto fotovoltaico installato da una ditta specializzata che si sarebbe accollata i costi della bonifica per poi gestire il conto energia in cambio di una royalty alla Gct o all’Autorità portuale.

A questo punto l’Authority ha deciso di far intervenire Porto Trieste Servizi per una gestione diretta del progetto, avviando così un’istruttoria di concessione della durata di 21 anni legata alla realizzazione di un impianto fotovoltaico su circa 70mila metri quadrati di lastrico solare, oltre alla superficie a terra necessaria per il posizionamento delle cabine elettriche e dei cavi di collegamento funzionali all’impianto.

Felice della soluzione alternativa l’amministratore delegato di Gct, Claudio Grim, che si è impegnato a non ostacolare la realizzazione dell’impianto sulle tettoie in concessione alla società. Allo Scalo Legnami Gct, che tra il 2010 e il 2011 ha investito quasi 450mila euro, dispone di circa 350 metri di banchina e fondali da 11 metri per una concessione che arriva al 2024. Negli ultimi tre anni l’aumento dei traffici è stato progressivo, passando dalle circa 128mila tonnellate del 2009 alle 236mila del 2010, per finire con le 318mila del 2011. Buone anche le previsioni per il 2012 con il superamento delle 420mila tonnellate di merce anche grazie al trend degli approdi (21 navi nel primo trimentre 2012, erano state 37 nell’intero 2010).

La mancata demolizione delle tettoie peraltro farà aumentare per Gct il canone di concessione a favore dell’Authority, che ricaverà anche un canone aggiuntivo dalla concessione dei tetti per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico.